Pericolo amnesia digitale, la vita online prende il posto di quella reale

04.09.2015 14:36

Secondo un sondaggio condotto in Gran Bretagna il 68% degli utenti mente o esagera quando parla di sé sui social network. Un fenomeno che potrebbe far scattare un processo di rimozione dei fatti realmente accaduti.

LA FANTASIA supera la realtà. E a volte se ne impadronisce. È l'allarme lanciato dallo psicologo Richard Sherry visti i risultati di un sondaggio, svolto in Gran Bretagna dal sito di social networking Pencourage, che ha evidenziato come il 68% degli utenti esagera o mente quando documenta online un evento della propria vita. Un'abitudine, quella di abbellire sui social network la propria realtà quotidiana nel tentativo di renderla più interessante, che può innescare l'amnesia digitale, ovvero il processo di rimozione degli eventi reali che porta a convincersi che le cose siano effettivamente andate come le abbiamo descritte su Twitter o Facebook.

Il fenomeno sembra più diffuso tra i giovani, che sentono di più il "peso" di non apparire noiosi. "Sui social network tendiamo spesso ad avere 
un'identità costruita in modo ideale", spiega Federico Tonioni, responsabile dell'Ambulatorio dipendenze da Internet del Policlinico Gemelli. "La differenza è che ciò che un tempo rimaneva nell'ambito dell'immaginario ora è sostituito dal digitale e quindi abbiamo anche la responsabilità degli aspetti ideali della nostra identità". L'esperto rileva inoltre che "l'interazione sui social network non prevede il contatto fisico, è possibile travalicare la dimensione concreta della relazione, essere chiunque e confondersi, anche perché non abbiamo in molti casi un'identità salda, ma in divenire, in fieri, soprattutto da adolescenti. Ecco perché possiamo provare un sentimento di dispersione dell'identità, che può essere un'esperienza da cui usciamo subito o diventare qualcosa di più grave". Per Tonioni "la responsabilità di tutto questo non è però da attribuire al web in sé, che in questo caso è solo un veicolo che serve ad amplificare certe problematiche, dipende tutto da noi stessi, da alcuni tratti della nostra personalità".

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